I segreti della Cintura di Orione. Le stelle di Mintaka

Cintura di Orione

La NASA (Ente Nazionale per le Attività Spaziali e Aeronautiche), giusto ieri, ha pubblicato sul proprio portale web un articolo davvero interessante, che dimostra quante volte, tutto ciò che osserviamo nella spazio, in realtà non sia come sembri.

L’ente statunitense ha focalizzato l’attenzione su una particolare costellazione, che tutti noi possiamo individuare anche a occhio nudo: Cacciatore (Orione in latino).

Le stelle che la compongono, visibili senza alcuna strumentazione, sono circa 130; e la loro posizione, verso l’equatore, le rende osservabili da gran parte del nostro pianeta.

Per capire meglio di quale costellazione stiamo parlando sarà probabilmente di aiuto il seguente disegno (un po’ approssimativo, fatto praticamente a mano con l’ausilio del mouse e di un software molto limitato).

Costellazione di Orione

Come potete vedere, Orione è quella costellazione situata nella zona centrale, a forma di clessidra. In basso a sinistra si può scorgere Sirio, nella “Cane Maggiore” (o “Canis Major“), dove si trova la stella più grande dell’Universo conosciuto (leggi l’articolo su VY Canis Majoris, aggiornamento: declassata). Poi ci sono le costellazioni “Lepre”, “Unicorno”, “Toro”, ecc… .

Cintura di Orione – Delta Orionis (Mintaka)

La zona che però a noi interessa in questo contesto si trova all’interno di Orione.

In particolare, le tre stelle che formano la famosa “Cintura di Orione“, note anche come “I Tre Re” o “I Re Magi“.

Restringendo ancora di più il campo, prendiamo in considerazione solo una “stella”, quella più a ovest (qui nel disegno, a destra), chiamata “Mintaka” o “Delta Orionis“.

Le altre due, rispettivamente a sinistra e al centro della “Cintura”, si chiamano Alnitak (o Zeta Orionis) e Alnilam (o Epsilon Orionis).

La parola “stella” l’ho messa tra virgolette per un motivo preciso; e qui ci ricolleghiamo all’articolo della NASA.

Infatti, Delta Orionis non può definirsi solo “una stella”, anche se è quella che vediamo ad occhio nudo. Grazie ai potenti mezzi oggi messi a disposizione degli astronomi, ma anche dei semplici appassionati che si dilettano a puntare il proprio telescopio nel cielo notturno, possiamo affermare che Mintaka sia in realtà un vero e proprio sistema, costituito da tre componenti e da cinque stelle.

I tre componenti di Delta Orionis prendono i nomi di “Delta Orionis A“, “Delta Orionis B” e “Delta Orionis C“.

Cintura di Orione – Mintaka (Delta Orionis)

Particolarmente interessante risulta il componente “Delta Orionis A“, definito come “sistema triplo”, ossia formato da tre stelle che si attraggono l’un con l’altra.

Dal testo della Nasa apprendiamo che due di queste stelle orbitano a poca distanza tra loro e compiono questa evoluzione ogni 5,7 giorni. La più grande, con massa 25 volte quella del nostro Sole, si chiama “Ori Aa1“, mentre la più piccola (se così si può dire…), con massa 10 volte quella del Sole, si chiama “Ori Aa2“.

Insieme formano una “Binaria ad eclisse” (Ori Aa): significa che la loro orbita è allineata in modo tale che, all’occhio dell’osservatore, risulta una continua sequenza di eclissi (Ori Aa1 su Ori Aa2, poi Ori Aa2 su Ori Aa1, e così via…).

La terza stella orbitante, invece, con massa circa 22 volte quella del Sole, è molto più distante e impiega la bellezza di più di 400 anni a fare un giro intorno alle altre due. Viene chiamata “Ori Ab“.

Nel disegno potete ben osservare la composizione di “Delta Orionis A“.

Fonte: “More Than Meets the Eye: Delta Orionis in Orion’s Belt” (NASA)

Si tratta di stelle massicce, giganti; il che le rende particolarmente luminose e visibili dalla Terra. La loro emissione di raggi X forma dei veri e propri “venti” che scaraventano, a notevole distanza, materiale stellare.

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