Bufala pensioni extracomunitari con legge Amato 388 del 2000

Pagina aggiornata il 30 Agosto, 2023

Su Facebook sta girando come una trottola una notizia, o meglio, un’immagine con scritte stile powerpoint, come insegnano nei relativi corsi base, dove si elencano una serie di frasi senza senso su pensioni ed extracomunitari, il cui unico scopo, come spesso accade sui social network, è quello di far condividere il più possibile un proprio post, con chiaro incitamento all’odio gratuito verso gli stranieri.

Leggendo il testo viene subito da pensare che si tratti di una falsa informazione, divulgata senza motivo. Eppure, con le sue oltre 150 mila condivisioni, fa pensare a due cose: o c’è un complotto a favore del razzismo, oppure tutti quanti sono diventati creduloni a qualsiasi cavolata che appaia sul loro schermo.

Sul “comunicato” in questione è riportato il testo:

  • Conoscete la legge Amato 388 del 2000? Secondo questa legge gli extracomunitari con carta di soggiorno possono richiedere all’Inps la pensione per i propri genitori o parenti con di 65 anni.
    Anche se abitano all’estero! Anche se non sono mai stati in Italia! Anche se non hanno mai versato un contributo allo stato italiano!
    Immigrati senza diritti ricevono una pensione di 550 euro al emse e non hanno mai versato un soldo in Italia! Mentre i pensionati italiani hanno pagato per una vita, se la sognano una pensione del genre! E’ vostro dovere far conoscere qesta vergogna! Diffondete!

A parte la scrittura (“stato” si scrive maiuscolo), la grammatica e le assurdità, già dovrebbe far pensare il fatto che l’autore non permetta commenti ma solo condivisioni. Infatti, almeno un utente avrebbe subito scritto che si tratta di una colossale bufala.

Ma veniamo alla fonte citata. La Legge Amato 388 del 2000 è bella lunga da leggere, tuttavia grazie a ricerche in rete si può trovare il punto in questione, cioè l’articolo 80, comma 19, ossia:

  • Ai sensi dell’articolo 41 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, l’assegno sociale e le provvidenze economiche che costituiscono diritti soggettivi in base alla legislazione vigente in materia di servizi sociali sono concesse alle condizioni previste dalla legislazione medesima, agli stranieri che siano titolari di carta di soggiorno; per le altre prestazioni e servizi sociali l’equiparazione con i cittadini italiani è consentita a favore degli stranieri che siano almeno titolari di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno. Sono fatte salve le disposizioni previste dal decreto legislativo 18 giugno 1998, n. 237, e dagli articoli 65 e 66 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e successive modificazioni.

Già da qui si capiscono tre cose:
primo: non si parla di pensioni per i genitori o i parenti degli extracomunitari;
secondo: non si parla proprio di pensioni, ma di assegni sociali, cioè 5.818,93 euro all’anno (circa 485 euro al mese).
terzo: si equipara lo straniero all’italiano (ossia viene trattato allo stesso modo e non in maniera privilegiata) se (e solo se) in possesso di determinati requisiti.

Il requisito fondamentale è la Carta di Soggiorno. Ma non quella che si dà al primo straniero capitato che lavora una stagione. No, si tratta di un permesso di soggiorno di lungo periodo, a tempo indeterminato.

E quali sono i requisiti per avere questa Carta di Soggiorno? Lo scopriamo subito dai documenti da allegare alla domanda.

Eccoli qui elencati:

Carta di Soggiorno – domanda

Quindi, come si può ben notare, il post diffuso in rete, che non accetta commenti e pretende di essere condiviso il più possibile, altro non è che una bufala, l’invenzione di un’informazione falsa, comunicata per alimentare odio verso gli stranieri, quando in realtà l’assegno sociale e le provvidenze economiche sono diritti riconosciuti a coloro che sono in regola, lavorano e pagano le tasse.

Per completare il quadro, nel caso in cui si volesse ottenere il permesso anche per i familiari, oltre ai documenti citati sopra, si devono possedere i seguenti requisiti:

Carta di Soggiorno – Requisiti

Quindi, per un parente le richieste si complicano ed aumentano i requisiti richiesti. In conclusione si tratta di cittadini stranieri regolari con un lavoro, una dimora fissa. Alcune persone, invece, pensano che si tratti degli immigrati che sbarcano in Italia senza documenti, senza identità e senza lavoro. Questi non hanno accesso alle prestazioni sociali indicate nella legge.

La Carta di soggiorno non viene rilasciata a coloro che sono pericolosi per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato.

Queste informazioni sono verificabili sulla pagina www.poliziadistato.it/articolo/view/214 della Polizia di Stato.

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