Parliamo di Luna Rossa, una sorta di eclissi lunare con “effetto sponda”.
Aggiornamento: prossimo appuntamento, 8 novembre 2022 (il precedente era stato il 21 gennaio 2019 poco prima dell’alba).
Il 27 luglio 2018, così come era accaduto cinque anni prima, nel giugno del 2013, si verificherà un interessante evento per appassionati di astronomia e semplici curiosi. All’orizzonte comparirà la cosiddetta “Luna Rossa“. E, secondo gli esperti, la sua durata sarà “la più lunga del secolo”.
Ma di cosa si stratta? Perché accade?
Il nome già rivela la particolarità del fenomeno ma, com’è possibile?
Vediamo di spiegarlo in maniera semplice, senza troppi termini complicati. A chi cerca dunque una spiegazione scientifica con un linguaggio tecnico, dobbiamo dire che questa non è la sede migliore. Un po’ per nostre lacune in materia, un po’ per la volontà di informare anche coloro che cercano la semplicità.
Bene, per dirla in parole povere, la Luna Rossa deve la sua sfumatura -che può andare dal rosso al rosso scuro, e al color rame- al fatto che non è raggiunta direttamente dai raggi solari.
Infatti, in quel momento, la Luna si troverà nascosta dal Sole, dietro il nostro pianeta. Una sorta di eclissi. Questo insolito allineamento -capita una volta l’anno- però, permette, ai tre protagonisti, una specie di gioco di sponda.
In pratica, i raggi solari arrivano sulla Terra e una parte di essi, viene riflessa, attraverso l’atmosfera, verso il nostro piccolo satellite, solitamente bianco.
Il rosso è dovuto al fatto che è il colore meno presente nell’aria -per questo il cielo è blu- e quindi, raggiunge facilmente la Luna, grazie ad un effetto ottico (lo stesso che ci fa apparire rosso il Sole, al tramonto e all’alba).
Non solo. Proprio come accade al Sole, la Luna Rossa ci sembrerà molto più grande del solito. L’inclinazione dell’astro è tale che la sua luce, per giungere al nostro occhio, deve attraversare diagonalmente, una maggior “quantità” di aria, atmosfera, che funge in tal caso come una lente d’ingrandimento.
Il fenomeno dura circa tre ore, ed è uno spettacolo da non perdere, tempo meteorologico permettendo.
Questa è la nostra spiegazione “non tecnica” per semplici curiosi.
Altre interessanti curiosità le trovi qui, nella rubrica “Astronomia“.