Si parla molto, da un po’ di tempo a questa parte, del cosiddetto “Fiscal Compact” e delle sue conseguenze. Sotto elezioni, praticamente ogni anno per l’Italia, i partiti politici lo utilizzano come uno dei propri cavalli di battaglia.
Di conseguenza numerosi cittadini inveiscono contro questa regola imposta dall’Europa, vedendola come un atto di prepotenza, di sfruttamento nei confronti del nostro Paese.
Il problema sorge proprio qui. Sono in tanti, alla fine, a non sapere nemmeno cosa sia realmente. Vediamo di spiegarlo con parole semplici e una classica metafora.
Che cos’è il Fiscal Compact.
Prendiamo come esempio una famiglia e facciamo finta che sia l’Italia. Supponiamo che questa famiglia guadagni 1000 ogni mese ma riesca a spendere 2000 nell’arco dei trenta giorni.
A lungo andare la situazione finanziaria diventerebbe insostenibile, e tutte le risorse verrebbero consumate in breve tempo. Si dovrebbe poi attingere agli ultimi risparmi, ai libretti di risparmio, per poi passare alla vendita di beni come l’automobile, oggetti della casa, ricordi di famiglia, gioielli e la casa stessa, per poter sopravvivere.
A questo punto un conoscente (facciamo finta che sia l’Europa), molto vicino alla famiglia, prima che sia troppo tardi, consiglia loro di limitare la spesa mensile, cercando di eliminare gli sprechi e di spendere, alla fine, meno di quanto venga guadagnato.
Se il guadagno è 1000, meglio spendere al massimo 1000, ancora meglio 8-900, in modo tale da portare in pareggio il proprio bilancio ed ottenere, se è possibile, un surplus, un profitto.
Il conoscente spiega alla famiglia che se non cambia strategia finirà sul lastrico e non potrà chiedere dei soldi in prestito, perché non risulta essere in grado di restituirli. Infatti il creditore, giustamente, non si fiderebbe.
Ma questo consiglio, non è forse quello che tutti noi daremmo a quella famiglia?
Ecco, questo è il terribile “Fiscal Compact” imposto dalla “cattiva Europa“.
Un regola che serve più a noi che agli altri Stati del continente. E, soprattutto, sarebbe un modo per non far pesare tutti i nostri sbagli, sprechi, sulle spalle delle future generazioni. Un atto doveroso. Che colpa ne hanno loro? Perché dovrebbero pagare per il nostro tornaconto personale?
Risorse
– Fiscal Compact, Dipartimento per le Politiche Europee.